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                                                        EFESO

Èfeso (in greco Έφεσος) fu una delle più grandi città ioniche in Anatolia, situata in Lidia alla foce del fiume Caistro, sulla costa dell'odierna Turchia.
Fu un importante e ricco centro commerciale e dal 129 fu la capitale della provincia romana di Asia. Tra le rovine, che ne fanno uno dei più noti siti archeologici del Mare Mediterraneo, sono degne di nota quelle del Teatro, del piccolo tempio di Adriano, della Biblioteca di Celso e dei numerosi stabilimenti di bagni pubblici. Ridotte a una singola colonna sono invece le testimonianze di quello che fu il più celebre monumento di Efeso, e secondo Pausania (4.31.8) il più grande edificio del mondo antico: il Tempio di Artemide, una delle Sette meraviglie del mondo, raso definitivamente al suolo nel 401 per ordine di Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli.

La fondazione della città e la prima storia
Dagli scritti degli Ittiti del XIV secolo a.C. si trovano informazioni sul regno di Akhhiyava, che si sa fu fondato nella zona di Mileto. Da queste informazioni risulta che una importante città del regno fu Apasas; la poca distanza di Efeso da Mileto e la somiglianza fra il nome Apasas e il greco Efesos secondo alcuni dimostra che Efeso fu in origine Apasas. Il vasellame di terracotta, trovato nelle tombe del periodo miceneo, e i più antichi reperti storici di Efeso, sono del XV e XIV secolo a.C. Ciò dimostrerebbe che gli abitanti di Micene avevano rapporti con Apasas. Oltre agli elementi storico-archeologici, ci sono le leggende mitologiche e per esempio, secondo Strabone il nome Efeso deriverebbe da quello di una regina delle Amazzoni, le quali sarebbero le fondatrici della città. Nel VII secolo a.C. Efeso come tutte le città della zona ionica fu invasa dai Kimmer, che non si stanziarono definitivamente ma causarono molte devastazioni tra cui la distruzione del tempio della dea Cibele, venerata come "Grande Madre" e le cui caratteristiche erano simili a quelle della dea greca Artemide (Diana per i Romani). Nel VI secolo a.C. Efeso fu assediata dagli abitanti della Lidia divenuta uno stato potente con capitale Sardi. Gli Efesini, sicuri della protezione di Cibele tesero una corda dal tempio fino alla porta della città e si radunarono da una parte senza preoccuparsi dell'attacco di Creso, re di Lidia, che però invase la città. Creso non usò violenza sugli abitanti, anzi li aiutò nella ricostruzione del tempio di Cibele e in una delle colonne utilizzate fece incidere il suo nome. Licenziò poi i suoi soldati mercenari e ritornò a Sardi, ma poco dopo perse la guerra che gli mosse Ciro e fu preso prigioniero. La guerra dei Persiani si estese alle città ioniche ed Efeso finì nelle loro mani. I persiani utilizzarono il porto e le navi di Efeso e imposero tasse gravose.

La rivolta ionica
Le città ioniche stanche del dominio persiano si coalizzarono e rivolsero le armi contro i Persiani e la lotta finì nel 494 a.C. con la sconfitta della flotta degli Ioni nel golfo di Mileto, dopo di che distrussero e saccheggiarono Mileto e le altre città ioniche. Nelle guerre peloponnesiache Efeso parteggiò un po' per Atene e un po' per Sparta. Nella guerra contro i Persiani Alessandro Magno entrò in Efeso e fu accolto come un dio, dopo la sua morte Efeso nel 313 a.C. cadde sotto il dominio di Kyldop in nome dei Macedoni, però gli scontri e le lotte di potere si estesero a tutta l'Anatolia per diversi anni e si alternarono a periodi brevi d'indipendenza, periodi di dominio di Pergamo, della repubblica romana, del regno del Ponto, e con la sconfitta ad opera dei Romani di Mitridate VI, Efeso fu definitivamente sotto Roma.

Efeso all'epoca dell'impero romano
Marco Antonio dopo la Battaglia di Filippi venne ad Efeso dove fu accolto con feste dionisiache da lui gradite. Quando i suoi rapporti con Ottaviano cominciarono a peggiorare Antonio mandò il suo esercito in Cilicia e con Cleopatra tornò ad Efeso, le sue navi si unirono a quelle di Cleopatra e ci fu la Battaglia di Azio che sancì la vittoria di Ottaviano e la nascita dell'impero romano. Nel tempo di Ottaviano, chiamato Augusto, Efeso divenne la capitale della provincia romana nell'Asia Minore, sede del prefetto romano e si trasformò in una metropoli centro di commerci con più di 200.000 abitanti. (Le rovine rimaste oggi sono quasi tutte del tempo di Augusto). L'imperatore Adriano venne ad Efeso due volte, la seconda nel 129, e si occupò del dragaggio del porto.
Nell'anno 262 una flotta di 200 navi di Goti partita dalla Crimea passò il Bosforo e raggiunse ed invase Efeso dove distrusse bruciandolo il Tempio di Artemide considerato una delle Sette Meraviglie del mondo. Già nella prima metà del I secolo si era diffusa la nuova religione cristiana e San Paolo fu ad Efeso nel 53. I fedeli di Artemide eccitati da un orefice di nome Demetrio manifestarono contro i Cristiani inneggiando alla loro dea e crearono disordini, San Paolo cercò di reagire ma non riuscì ad ottenere alcun risultato e partì per la Macedonia, in seguito tornò nella Ionia ma si stabilì a Mileto. Dopo l'uccisione a Roma di San Paolo capo della chiesa di Efeso fu San Giovanni a cui Cristo aveva affidato la madre. Il celebre Tempio di Artemide, una selle Sette meraviglie del mondo antico fu distrutto nel 401 per ordine del vescovo Nei verbali del concilio di Efeso del 431 si scrive che Giovanni prese con sé Maria e venne ad Efeso e si stabilì per un periodo a Museion che era proprio nel posto dove è la chiesa della Madonna. S.Giovanni nonostante l'età avanzata viaggiò in tutta l'Anatolia per diffondere il cristianesimo, mentre cresceva l'ostilità contro i Cristiani.
San Giovanni fu preso, torturato ed esiliato a Patmos dove, secondo la tradizione scrisse l'Apocalisse. Sempre secondo la tradizione tornò poi ad Efeso, scrisse il Vangelo, morì e fu sepolto, secondo quanto disposto nel suo testamento, dove si trova la chiesa a lui dedicata. Le più accreditate tesi sulla storia delle Scritture concordano nell'identificare in Efeso il luogo in cui fu scritto il Vangelo di Giovanni, ma datano la sua realizzazione tra il 90 e il 100 d.C., lasciando quindi forti dubbi che a scriverla sia stato effettivamente l'apostolo.
Nel 431 si tenne ad Efeso un concilio, su disposizione dell'imperatore Teodosio I, per sedare le due fazioni, una che sosteneva che Maria era la madre di Gesù dio e quindi di Dio, l'altra che era madre solo di Gesù uomo. Al concilio parteciparono duecento vescovi.

Il trasferimento ad Ayasuluk
Nel IV secolo sulla collina di Ayasuluk si era costruita una basilica e la popolazione di Efeso cominciò a trasferirsi sulle pendici della collina perché il porto aveva perduto la sua importanza ed Efeso stava declinando, mentre la collina aumentava di popolazione e d'importanza, favorita anche dalla costruzione della chiesa dedicata a San Giovanni sulla vecchia basilica decisa dall'imperatore Giustiniano. Nel VII e VIII secolo le rive dell'Anatolia furono soggette alle incursioni degli Arabi e fu facile a loro il saccheggio di Efeso essendo scomparsa l'unità dell'Anatolia. Dopo questi avvenimenti la difesa si concentrò sulla collina di Ayasuluk, si costruirono nuove mura mentre rimase indifesa la vecchia Efeso e prosperò Ayasuluk conquistata dai Turchi che vi costruirono moschee, Venezia e Genova vi aprirono il loro consolato e divenne sede vescovile. Dopo qualche anno Efeso passò sotto il dominio ottomano e venne abbandonata.
Gli scavi
Col passare del tempo la città fu dimenticata del tutto, la costruzione della ferrovia da Istanbul a Baghdad con la stazione di Ayasuluk fu l'occasione per cui si intrapresero i primi scavi nel 1869 alla ricerca del tempio di Artemide, scavi che furono abbandonati, poi ripresi più volte da varie missioni di archeologi europei. Scavi condotti in campagne del 1904-1905 nel basamento del tempio, in uno strato precedente al 560 a.C., hanno portato alla luce il più importante documento monetario, consistente in un cospicuo gruppo di monete globulari in elettro (lega di oro e argento, a basso contenuto d'oro), recanti striature o tipi su di una sola faccia, mentre l'altra (il rovescio) è segnata da un punzone. Siamo probabilmente nel 640-630 a.C., ma l'ipotesi non è da tutti condivisa.

Le mura
La cinta muraria circonda tutta la città, le mura sono fatte con blocchi di pietra squadrata lunghe due metri ed alte sei spesso sostenute da piccole torri quadrangolari, la sola torre di fronte al porto è a due piani ed è chiamata dalla gente "la prigione di San Paolo". L'entrata e l'uscita dalle mura era assicurata da due porte. Con la pax romana di Augusto che durò dal I al III secolo non vi fu più bisogno di difendersi e le mura furono trascurate, durante il periodo bizantino Efeso perse importanza e divenne povera economicamente, la sua popolazione diminuì e fu più difficile difendersi dagli attacchi dei nemici con porte che avevano una grande lunghezza, si restrinse allora la cinta con nuove dimensioni più modeste e con più economia.

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